In occasione di Bergamo Arte Fiera 2025, vi portiamo alla scoperta di un artista unico nel panorama contemporaneo: Vittorio Valente.
Con una carriera che intreccia scienza e arte in modo magistrale, Valente ha saputo creare un linguaggio artistico distintivo che sfida le convenzioni tradizionali della scultura. Analista chimico presso l’ospedale Gaslini di Genova, Valente porta nel suo lavoro artistico la precisione e la curiosità dello scienziato. La sua particolare visione si materializza attraverso l’uso innovativo del silicone, materiale che nelle sue mani diventa una “seconda pelle”, capace di trasformarsi e adattarsi a forme organiche sorprendenti. Tra le sue creazioni più affascinanti emergono le delicate “lumachine”, vere protagoniste di un mondo in cui microbiologia e arte si fondono.
Queste creature zoomorfe, realizzate con straordinaria maestria tecnica, nascono da contenitori dalle superfici riccamente decorate con pattern istologici. Non sono semplici sculture, ma veri e propri ponti tra il microscopico e il macroscopico, tra il naturale e l’artificiale. Il processo creativo di Valente è unico: il silicone viene manipolato fino a ottenere superfici che ricordano tessuti organici, creando un effetto tattile che invita lo spettatore all’interazione. Le lumachine emergono da queste superfici come presenze inaspettate, costringendo l’osservatore a una visione completa e immersiva dell’opera, in un gioco continuo di scoperta e meraviglia.
A prima vista giocose e accattivanti, le opere di Valente nascondono una riflessione profonda sulla natura della vita e sulla manipolazione genetica. L’artista crea un dialogo sottile tra l’apparente innocenza delle forme e questioni complesse legate alla biotecnologia e al futuro dell’evoluzione umana. Il lavoro di Valente si inserisce perfettamente nel dibattito contemporaneo sul rapporto tra arte e scienza. Le sue opere rappresentano una sintesi unica tra rigore scientifico e libertà creativa, offrendo una visione originale delle possibilità dell’arte nell’era della biotecnologia. La carriera artistica di Valente è stata caratterizzata da importanti riconoscimenti e mostre in prestigiose sedi. La sua capacità di innovare, mantenendo un dialogo costante con la tradizione scultorea, lo ha reso uno degli artisti più interessanti nel panorama contemporaneo italiano.
Entrare in contatto con l’opera di Valente significa immergersi in un universo dove le scale si confondono: il microscopico diventa monumentale, il familiare diventa straniante. Le sue lumachine, in particolare, creano un effetto di continua sorpresa, invitando lo spettatore a riconsiderare il proprio rapporto con il mondo naturale e artificiale. Il lavoro di Valente non si limita quindi a essere una semplice rappresentazione artistica: è una finestra sul futuro, una riflessione sulla direzione che prenderà l’evoluzione nell’era della manipolazione genetica, insomma le sue opere ci invitano a considerare le possibilità e le sfide che ci attendono.
www.valentevittorio.it
@bergamoartefiera
Immagine di copertina: Vittorio Valente, Lumache in viaggio sul Ponte di Novara – Courtesy l’artista
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