Fino al 17 aprile 2025, la galleria Viasaterna di Milano ospita The Subject Matters. L’esposizione, a cura di Luca Fiore, riunisce opere di Guido Guidi (Italia, 1941), Gerry Johansson (Sevezia, 1945), Takashi Homma (Giappone, 1962), Terri Weifenbach (Stati Uniti, 1957) e Vanessa Winship (Inghilterra, 1960), in un serrato confronto tra il linguaggio fotografico e soggetti ordinari considerati di minima importanza.
La specificità di un linguaggio, o mezzo artistico che dir si voglia, richiede sempre un affronto particolare. Una postura e un atteggiamento sicuramente imprescindibili, da accostarsi a una conoscenza dello strumento artistico in questione che non può essere ignorata. La consapevolezza del mezzo, infatti, trova come sua estrema conseguenza la possibilità di una scelta. La mostra The Subject Matters passa al vaglio più che l’idea di una qualità esecutiva, la compostezza di un metodo fotografico.
Quanto proposto, nonostante la predilezione della nostra società verso l’esaltazione di temi e contenuti di buon grado, si concentra sugli aspetti dell’ordinario che dal dato estetico sono nobilitati. Il gusto della piccola località trova la sua ragion d’essere nelle fotografie che lo svedese Gerry Johansson ha scattato tra il 2019 e il 2021, raccolte poi nel libro Spanish Summer. Difficile dirne lo scopo, se non fosse che le sue visioni di medio formato, realizzate con una biottica 6×6, riescono a rendere particolari le località di Villaflores o Anaya de Alba, mediante la semplice eleganza di un’esperienza dovuta a ciò che lo stesso Johansson chiama “il piacere di guardare”.
Una piccola espressione che tuttavia rivela una questione non secondaria, se è vero quanto afferma il curatore della mostra Luca Fiore: “Potremmo dire che tanto più i temi (the subject matters) sono di poco conto, tanto più il soggetto (subject) conta”. Un soggetto che, nella duplice accezione di chi vede e di ciò che è visto, incontra un’ulteriore declinazione nelle marine di Takashi Homma. Risalenti al progetto New Waves del 2000, ciò che si evince è la particolarità di istanti consueti, o “non particolarmente decisivi”, ma che indicano in un dato, in questo caso naturale, la singolarità di un momento. Forse uno qualsiasi, in ultima analisi, quasi contrapposto all’idea di eclatanza, di una forzata e vistosa maestà dell’evento in sé. Eppure atteso nella varietà di un istante qualunque, per via di un approccio capace di tradurre la notorietà di un’onda della costa nord di Ohau (Hawaii) nel momento significativo che è.
Le immagini inedite del Jardin des Plantes e della Butte Chaumont di Parigi pongono, invece, l’attenzione di Terri Weifenbach fuori da ogni sorta di naturalismo. Nature morte, forse, o “brani di vegetazione” fuori fuoco e con poca profondità di campo, che “si confondono in un bokeh di alta qualità pittorica” (Fiore). E si potrebbero riempire pagine nel confronto con l’evoluzione molto più antica di ciò che è pittorico. A partire da come la pittura, da un certo periodo in avanti, si sia discostata da un interesse rappresentativo e dal rischio, quanto mai più che attuale, di leggere la fotografia (ma non solo) come didascalia degli eventi. Ciononostante, è forse vero il contrario. Ossia, la possibilità di rappresentare a partire da un’assenza, da ciò che anche la fotografia indica. Nel momento del suo esistere e nell’esistenza stessa di una scelta non solo compositiva, poiché sintesi della duplicità del soggetto da cui nasce e si manifesta. Nella solitaria e fredda luce dell’immagine che traspone lo stato gelido della serie Snow (2022) di Vanessa Winship, le località sono deserte. Mostra, malgrado tutto; narra, senza racconto. Trova, per di più, il suo punto focale non nella registrazione di una dato di realtà, o nell’attualità storica e commemorativa di una condizione, ma nel vuoto che la fotografia evidenzia.
Cosa conta, dunque, se nella rovina industriale e nell’interno più modesto di Chiesuola, frazione di Russi in provincia di Ravenna, Guido Guidi riesce a catturare il tempo e a costruire la sua poetica?
The Subject Matters
a cura di Luca Fiore
20 gennaio 2025 – 17 aprile 2025
Viasaterna – Via Leopardi 32, Milano
Immagine di copertina: The Subject Matters, installation view, Milano, Viasaterna, 2025 – Ph. Tiziano Ercoli
Abbonati qui ad ArteiN per poter accedere ai contenuti esclusivi!