Federica Palmarin, artista veneziana che lavora con la fotografia è stata l’unica presenza italiana invitata alla Free Art Fair, Taipei Pop a Taiwan, tenutasi nella prima settimana di novembre 2024. La manifestazione si è svolta presso lo stabilimento Nangang Bottle Cap Factory sul tema della “Metamorfosi”, in omaggio al centenario del Manifesto surrealista.
Palmarin, da anni concentrata su una narrazione fotografica di mondi umani alternativi o mutanti, particolarmente definiti nella trasfigurazione onirico visionaria della figura femminile, ha portato nella penisola cinese il progetto “Identità, metamorfosi”, concepito e realizzato nel 2021, e sviluppato l’anno successivo sotto l’influenza del manifesto cyborg di Donna Haraway, con una serie di scatti e sequenza dal titolo: “Siamo uomini? Siamo cyborg?”.
“Avere delle lenti o una protesi ci definisce cyborg o uomini? – si domanda e ci domanda l’artista – Oggi l’umanità è ora in cerca di una nuova identità, i due soggetti inizialmente hanno paura della luce, si nascondono, per la prima volta toccano le piante, e tramite l’amicizia che edificano trovano la via per una nuova era, l’amore e l’accettazione della nuova identità individuale e sociale”. Così descrive l’opera che firma la rassegna come immagine iconica della serie.
Giovanni Andreozzi, curatore di un testo critico sul lavoro di Palmarin, nel commentare la ricerca fotografica e filosofica dell’autrice, ravvisa una “doppia metamorfosi” nelle immagini portate a Taiwan. “la sua 135mm – scrive Andreozzi – è l’iride con cui Palmarin restituisce la stessa etimologia, risaltando nel prisma fotografico forme riflesse, singolari”. E spiega: “I colori caldi non alludono ad alcuna omogeneità: è una fusione fredda in cui la corporeità sinuosa dinamizza le figure che solo nell’apparenza, nell’apparenza della fotografia, non hanno volto. I volti, infatti, sono i corpi stessi; dalla sinergia dei corpi, troppo discreti per tangersi, rilucono forme nuove, come quella che analogamente si realizza tra artista-fotografia-spettatore. In questa triangolazione ricorsiva, Palmarin fa dell’osservatore – di tutti noi che osserviamo – parte di una metamorfosi libera e incompleta, immaginale e finita: una metamorfosi umana”.
www.freeartfair.tw
@free.art.fair
Immagine di copertina: Federica Palmarin – Courtesy l’artista
Abbonati qui ad ArteiN per poter accedere ai contenuti esclusivi!