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Lo sguardo, i frammenti giganti di Mitoraj tra Siracusa e l’Etna

Igor Mitoraj , LO SGUARDO - Humanitas-Physis, exhibition view (Grande Sonno, 2002, resina, h 360 c) - Courtesy Contini galleria d'arte, ph © Nicola Gnesi
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Arte, storia, natura si fondono nella più grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj mai realizzata.

Fino al 31 ottobre 2025 la Trinacria rende omaggio all’artista polacco scomparso a Parigi il 6 ottobre 2014 e amante del nostro Bel Paese. Trenta opere colossali, tra cui corpi, teste bendate, busti alati e mutilati che alludono al mistero dell’Antico che si rivela attraverso lo sguardo; evocazioni, frammenti, in armonia con la natura e con la sacralità della storia dei luoghi che li abbracciano. Statue in bronzo e travertino che, pur giganti, alludono alla fragilità dell’uomo contemporaneo che non resiste ai colpi di scure del tempo e del suo essere transeunte.

La mostra diffusa, promossa dal Parco archeologico della Neapolis di Siracusa e curata dall’Atelier Mitoraj, è un viaggio della conoscenza e comprende opere collocate nel Parco archeologico della Neapolis, a Siracusa città e in altri spazi suggestivi: Icaro, reso immortale nell’eterno sogno del volo; Eros alato, precipitato a terra posto vicino al torso di uomo che porta la sua croce; e poi Vulcano, il Tindaro. Icaria, posizionata a custodire il Castello Maniace di Ortigia, ha lo sguardo proteso al “mare nostrum”, il Mediterraneo; il gigantesco “Teseo screpolato”, che si staglia sull’Etna, a Ragalna, a quasi duemila metri di altezza, l’uomo che sfidò e sconfisse il Minotauro, il liberatore del popolo ateniese dal tributo sanguinoso al mostro, ora sembra voler socchiudere gli occhi per farsi proteggere da un altro gigante contro cui nessuno può ergersi, l’Etna. “La possente capacità espressiva delle sculture di Mitoraj – dice l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – si arricchisce dei luoghi che le ospitano e, al contempo, consente di valorizzare siti che sono testimonianza del passato e di una straordinaria bellezza naturale. Il visitatore potrà compiere una sorta di viaggio culturale sulle orme della storia, allo stesso tempo immergendosi nella contemporaneità».

L’arte in un armonioso “panismo dannunziano” in cui si sente l’eco della storia e del mito e, insieme, la fragilità del presente. Le singole opere entrano in connessione magica con i luoghi che le accolgono, integrandosi con gli spazi che si caricano di Potenza metafisica, suscitatrice di energia, di bellezza, di forza educativa proveniente dal mondo greco di cui Siracusa è splendida testimone.

Lo scenario di questo processo creativo richiama direttamente “l’humanitas” di Catone, e ancor più di Terenzio e Cicerone, ovvero quel sentimento che tanto piacque ai cristiani quando lo esplicitarono nel comandamento “Ama il prossimo tuo come te stesso”, mai distogliendo lo sguardo dall’altro che è come noi.

Humanitas è, laicamente, anche il valore etico della cultura e si declina in amore per la ‘Physis’, ovvero la natura per i greci, nel cui grembo è contenuto e ‘sustanziato’ l’uomo. La ‘Physis, madre benigna, ci abbraccia e ci trasporta in una dimensione universale e ineluttabile del divenire. L’invito è a recuperare le radici e decifrare i significati profondi dei linguaggi di Madre Natura. La comprensione avviene attraverso “lo sguardo”, l’osservazione di fatti e fenomeni che, come dice il significato etimologico, epifanicamente si manifestano in un processo continuo di trasformazione e rigenerazione, dove “nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma” e acquista un senso. Il cerchio è la trasformazione per ricomporre il perfetto accordo con la vitalità incessante dei quattro elementi primordiali della natura, ovvero l’acqua, il fuoco, la terra e l’aria. La grande esposizione di Mitoraj, in un momento così critico per l’umanità, si avvale dell’arte per esortare a recuperare quella “humanitas” che si configura anche come filantropia, come amore e rispetto per le altrui diversità.

L’arte in una visione atemporale proietta il visitatore verso un nuovo Umanesimo, in un dialogo incessante con la natura e con il passato che può essere anche un monito per il presente.


Igor Mitoraj
LO SGUARDO – Humanitas-Physis
a cura dell’Atelier Mitoraj
26 marzo 2024 – 31 ottobre 2025
Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa – Ortigia – Parco dell’Etna

www.igormitoraj.com
@igor_mitoraj_atelier


Immagine di copertina: LO SGUARDO – Humanitas-Physis, exhibition view (Grande Sonno, 2002, resina, h 360 c) – Courtesy Contini galleria d’arte, ph © Nicola Gnesi


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