George Hoyningen-Huene: quando la fotografia di moda diventa poesia

Drappeggi che danzano nell’aria, silhouette cesellate dal chiaroscuro, sguardi che emergono dall’ombra come antiche divinità. Il mondo di George Hoyningen-Huene è un universo dove la moda trascende il suo tempo per diventare arte senza tempo.

Palazzo Reale di Milano celebra, a 125 anni dalla nascita, il genio visionario che ha trasformato la fotografia di moda in poesia visiva, con una retrospettiva di oltre 100 opere che rivela la straordinaria eredità di uno dei più influenti fotografi del XX secolo.

“George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia”, curata da Susanna Brown – per oltre dodici anni al Victoria & Albert Museum di Londra – porta in Italia per la prima volta un corpus eccezionale di immagini che attraversano quattro decenni di storia della fotografia, dal 1926 al 1968. Le preziose stampe al platino-palladio, parte realizzate dall’amico e collega Horst P. Horst negli anni ’80 e parte create recentemente dall’archivio Hoyningen-Huene di Stoccolma, restituiscono tutta la ricchezza tonale e la raffinatezza tecnica che hanno reso celebre il fotografo.

Figlio di un’americana e di un barone estone, Hoyningen-Huene (San Pietroburgo 1900 – Los Angeles 1968) porta nella sua arte l’eleganza aristocratica delle sue origini e lo spirito inquieto di chi ha conosciuto l’esilio. Dopo la rivoluzione d’ottobre lascia la Russia per approdare nella Parigi degli anni ’20, dove il suo talento sboccia nel fertile terreno delle avanguardie. Qui entra nella cerchia di Man Ray e dei surrealisti – da Salvador Dalì a Pablo Picasso, da Lee Miller a Jean Cocteau – assorbendo quella libertà creativa che trasformerà per sempre il suo sguardo.

Come capo fotografo di Vogue Francia dal 1926 al 1936, Hoyningen-Huene rivoluziona il linguaggio della fotografia di moda. I suoi scatti per le più prestigiose maison parigine – Chanel, Balenciaga, Schiaparelli, Cartier – non sono semplici documenti di stile ma vere opere d’arte che fondono l’armonia classica con l’audacia dell’avanguardia. Non a caso Richard Avedon lo definirà “un genio, il maestro di tutti noi”.

La mostra, articolata in dieci sezioni tematiche, svela le molteplici sfaccettature del suo talento. Si parte con rare stampe annotate a mano che svelano il processo creativo dell’artista, per poi immergersi nella Parigi rutilante degli anni ’20 attraverso straordinari ritratti dei Ballets Russes: Serge Lifar e Olga Spessivtzeva danzano in costumi disegnati da De Chirico, mentre Josephine Baker irradia energia sul palcoscenico.

Nella sezione “Costumi” brilla l’iconico “Divers”, che ritrae Horst P. Horst e Lee Miller di spalle in quello che Anna Wintour ha inserito tra i cinque scatti più significativi nella storia di Vogue. I reportage dai viaggi in Tunisia, Algeria, Egitto e Grecia rivelano invece un artista capace di cogliere la bellezza universale oltre i confini culturali.

Il classicismo è una fonte inesauribile di ispirazione: corpi avvolti in drappeggi e scolpiti dalla luce in pose scultoree creano un’atmosfera senza tempo, mentre il dialogo con il Surrealismo emerge potente nelle collaborazioni con Schiaparelli e Chanel. Huyningen-Huene coglie magistralmente le anime contrastanti delle due maison: l’audacia sperimentale della prima e la modernità rivoluzionaria della seconda.

Il percorso si conclude con gli anni americani: prima a New York come direttore di Harper’s Bazaar, poi nella Hollywood del dopoguerra dove ritrae le più grandi stelle del firmamento cinematografico. Ingrid Bergman, Charlie Chaplin, Greta Garbo, Ava Gardner, Katharine Hepburn: i loro volti, immortalati dall’obiettivo di Huene, diventano icone senza tempo.

George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia
A cura di Susanna Brown
21 gennaio – 18 maggio 2025
Palazzo Reale, Milano

www.palazzorealemilano.it
@palazzorealemilano

Immagine di copertina:  George Hoyningen-Huene, Divers, Horst and Lee Miller, Paris, 1930 © George Hoyningen-Huene Estate Archives

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