ArteiN TG WEB – Quinta edizione

La quinta edizione del nostro TG dell’arte conduce dalla scoperta dei tesori delle collezioni del Museo d’Arte della Svizzera Italiana, a Peter Hujar, maestro della fotografia americana in mostra presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il nostro viaggio si conclude a Milano, all’interno della nuova sede della Galleria Scaramouche, tra le opere primitive della retrospettiva dedicata all’artista californiano James Brown.

1. Sentimento e osservazione. Arte in Ticino 1850-1950

Il Museo d’Arte della Svizzera Italiana svela i tesori delle sue collezioni, in un percorso che attraversa due secoli di storia dell’arte ticinese.
Le sale del museo ospitano opere che testimoniano il duplice volto del Canton Ticino, terra di confine dove si fondono l’identità culturale italiana e quella politica svizzera.

Il percorso espositivo si arricchisce di prestigiosi prestiti che documentano l’evoluzione artistica del territorio, dalla nascita dello Stato federale fino al secondo dopoguerra.
Dipinti e sculture raccontano come il Ticino sia diventato meta privilegiata di artisti, collezionisti e intellettuali, che hanno scelto questa regione come loro seconda patria.

L’itinerario espositivo propone soprattutto alcune tappe fondamentali di questa storia: dall’Espressionismo, la Nuova Oggettività e il Realismo Magico, attraverso Realismo, Impressionismo e Post-Impressionismo, risale fino alle prime contaminazioni del Simbolismo.

2. Lo sguardo di Peter Hujar

Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ospita una mostra dedicata a Peter Hujar, maestro della fotografia americana che ha saputo catturare l’essenza più profonda dei suoi soggetti.

Negli scatti in bianco e nero emerge il mondo artistico della New York degli anni Settanta, con i suoi personaggi iconici: da Susan Sontag ad Andy Warhol, dalle drag queen agli artisti dell’East Village.

L’esposizione presenta anche una sezione dedicata all’Italia, con venti fotografie scattate tra Firenze, Napoli e Sperlonga, testimonianza di un Paese in trasformazione durante il boom economico.

Le immagini di Hujar, caratterizzate da un forte contrasto e una profonda intimità, rivelano la sua capacità unica di stabilire una connessione emotiva con i soggetti ritratti, trasformando ogni scatto in un dialogo silenzioso.

3. James Brown, maestro del graffitismo

La nuova sede della Galleria Scaramouche, tra Fondazione Prada e ICA, presenta una retrospettiva dedicata all’artista californiano James Brown, figura chiave della scena artistica di New York.

Oltre trenta opere tra tele monumentali, carte, legni incisi e terrecotte policrome raccontano il periodo più intenso della sua carriera, quando l’artista mescolava elementi primitivi con il linguaggio dell’arte contemporanea.

Nei suoi lavori, Brown unisce l’influenza dell’arte tribale africana e americana con l’energia del Neo-Espressionismo, creando un dialogo unico tra modernità e tradizione ancestrale.

La mostra ripercorre gli anni in cui l’artista condivideva le strade di New York con nomi come Basquiat e Keith Haring, periodo che lo ha visto esporre nelle gallerie più prestigiose, da Leo Castelli a Tony Shafrazi.

Immagine di copertina: James Brown, Prehistoric New York: 1981-1986, exhibition view, Galleria Scaramouche Milano, 2025 – Courtesy Galleria Scaramouche

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