l'arte come non l'hai mai vissuta
CARRELLO
Cerca
Close this search box.

ARSA di MASBEDO. Un inno alla gioventù e alla natura (contaminata)

ARSA MASBEDO Still
Facebook
LinkedIn
WhatsApp
ARSA, la cui sceneggiatura è stata realizzata dallo scrittore italiano Giorgio Vasta in collaborazione con MASBEDO, vede il debutto sul grande schermo di Gala Zohar Martinucci (2004), nei panni della protagonista.

Il film – prodotto da Eolo Film Productions di Beatrice Bordone Bulgari, in collaborazione con Alción e Rai Cinema – è il secondo lungometraggio diretto dal duo artistico formato da Nicolò Massazza (1973) e Iacopo Bedogni (1970), dopo il film d’esordio, The Lack (2014), presentato alla 71° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.


“La gente dimentica le cose, le perde, le abbandona.
Di solito le cose restano dove sono state dimenticate.
Qui è dove le cose arrivano.
E io le prendo”.


Arsa, una giovane artista in lutto per la morte del padre, osserva le vite delle persone sull’isola dalle lenti di un binocolo. Suo padre era uno scultore costretto da un cinico datore di lavoro – Tommaso Ragno (1967) – a creare opere “belle per finta”, piegandosi alle logiche del consumismo. Da lui, Arsa eredita il fascino per i mostri e la passione per la scultura, che porta avanti fino ai giorni nostri, realizzando opere con pezzi di plastica raccolti sulla costa.
La sua routine viene sconvolta dall’arrivo di Andrea – interpretato da Jacopo Olmo Antinori (1997) – membro di un gruppo di 3 amici, che decide di passare del tempo sull’isola.

“Ogni immagine è pensata per offrire un’esperienza sensoriale unica, che non cattura solo la bellezza incantata di Stromboli, ma anche i mondi interiori dei personaggi” sottolineano i MASBEDO. “L’isola, con la sua energia selvaggia e potente, non è solo lo sfondo della storia: è un personaggio vivo, che respira e si evolve insieme ai protagonisti, […] l’isola, trasforma ogni cosa, anche la più difficile, in qualcosa di nuovo e vitale. È il suo canto, che si perde tra le onde, un invito a fare lo stesso“.

I registi mettono in scena un racconto di formazione ambientato su un’isola vulcanica (Stromboli), dove ogni elemento visivo – dalle inquadrature al montaggio, fino alla colonna sonora – riflette il loro background documentaristico, maturato attraverso cortometraggi e documentari girati tra Islanda, Sicilia, Pantelleria e Lanzarote.
Lo sguardo autoriale regala scorci naturali suggestivi, e la natura stessa diventa co-protagonista del lungometraggio. Tuttavia, l’ampio screen time a essa dedicato rischia di soffocare la narrazione: le inquadrature spesso dispersive e i numerosi flashback sul passato di Arsa con suo padre, riproposti a intervalli regolari, finiscono per rallentare il ritmo.
Viene così a mancare l’equilibrio essenziale in un film di questo tipo tra il set up del personaggio detto anche background, (tutto ciò che accade e ogni azione intrapresa dai personaggi deve essere giustificata), e il Pay off, ovvero l’epifania, raggiunta alla fine del terzo atto percorso della giovane protagonista, di cui si approfondisce a sufficienza l’infanzia ma molto meno il resto della sua evoluzione.
I dialoghi, in particolare quelli tra il gruppo di tre amici, oscillano rapidamente da tematiche molto serie ad altre eccessivamente leggere, generando una certa discontinuità e facendo talvolta perdere il filo della storia.

Montaggio, colonna sonora e fotografia si fondono invece in perfetta sinergia, restituendo un’immagine autentica sia della protagonista sia dell’isola, incontaminata e affascinante. Le scene subacquee, una vera sfida tecnica-produttiva, risultano estremamente suggestive, creando un’intima connessione tra lo spettatore, la natura nella sua disarmante semplicità e Arsa.
Parlando della protagonista, interpretata dalla promettente Gala Zohar Martinucci, emerge un talento naturale per la recitazione. Tuttavia, questa prima prova attoriale non riesce a mettere pienamente in luce il suo potenziale, che rimane in parte inesplorato.

Seppur apprezzabile il tentativo della regia e della sceneggiatura di portare sul grande schermo tematiche importanti – come l’infanzia segnata dalla perdita del padre e l’inquinamento ambientale causato dal turismo – la ripetitività di alcune scene finisce per spezzare il ritmo narrativo, rendendolo poco fluido. Inoltre, alcune azioni meccaniche della protagonista lasciano nello spettatore una sensazione di déjà vu, penalizzando l’originalità del racconto.

Nel complesso, il film affascina visivamente ma soffre di un ritmo discontinuo e scelte narrative poco incisive. Nonostante alcuni limiti, l’interpretazione di Gala Zohar Martinucci e la forte connessione con la natura ne fanno un’opera interessante, seppur imperfetta.

◉◉◉○○




ARSA
un film di MASBEDO
Prodotto da EOLO FILM PRODUCTIONS, ALCIÓN, RAI CINEMA con FANDANGO Distribuzione
Nelle sale italiane dal 24 aprile 2025

www.fandango.it
www.masbedo.org


Immagine di copertina: Stills © 2024 Eolo Film Productions S.r.l. and Alcion S.r.l.


Abbonati qui ad ArteiN per poter accedere ai contenuti esclusivi!

Articoli correlati
Scopri i nostri autori

Esplora la di articoli firmati da questo autore, lasciati affascinare dalle sue avvincenti storie e dalla sua unica prospettiva sull’arte.

Esplora la di articoli firmati da questo autore, lasciati affascinare dalle sue avvincenti storie e dalla sua unica prospettiva sull’arte.

Esplora la di articoli firmati da questo autore, lasciati affascinare dalle sue avvincenti storie e dalla sua unica prospettiva sull’arte.

Esplora la di articoli firmati da questo autore, lasciati affascinare dalle sue avvincenti storie e dalla sua unica prospettiva sull’arte.

Esplora la di articoli firmati da questo autore, lasciati affascinare dalle sue avvincenti storie e dalla sua unica prospettiva sull’arte.