In una Milano che corre sempre più veloce, la mostra Carlo Orsi – Miracoli a Milano, a Palazzo Morando, rappresenta una pausa necessaria.
Questo omaggio al grande fotografo milanese ci invita a riscoprire una città che non c’è più, raccontata attraverso 140 immagini che ripercorrono oltre mezzo secolo di storia.
A tre anni dalla sua scomparsa, la mostra curata con meticolosità presenta il lavoro di un fotografo che ha saputo essere narratore della sua città e del mondo, oscillando tra reportage, ritratti e campagne pubblicitarie. Nato nel quartiere di Brera nel 1941, Orsi è stato testimone della rinascita di Milano nel Secondo Dopoguerra e della sua evoluzione nel XXI secolo. Le sue immagini non si limitano a documentare, ma evocano: dal vigile bianco che attende la metropolitana al Duomo avvolto dalla nebbia, ogni scatto è un racconto.
La prima sezione della mostra è dedicata a Milano, la grande musa di Orsi. Qui ritroviamo i “ghisa”, i vigili urbani in divisa bianca, simboli di un ordine quasi fiabesco. Immagini come quelle del Velodromo Vigorelli – talvolta deserto, talvolta animato da eventi iconici come il concerto dei Beatles – ci riportano a un’epoca di fermento culturale e sociale.
Piazza Duomo emerge come protagonista assoluta: i piccioni sul pavé, la Madonnina nascosta tra i vapori della nebbia, le guglie svettanti sopra una Milano che stava imparando a sognare. Gli scatti non si limitano alla rappresentazione estetica, ma trasmettono emozioni profonde: il lavoro dei bottegai, le fabbriche e persino gli uomini di Borsa al culmine delle loro trattative economiche ci parlano di una città viva, pulsante, reale.
La mostra si arricchisce nella sezione dedicata alla moda e alla pubblicità, due ambiti in cui Carlo Orsi ha lasciato un’impronta indelebile. Il bianco e nero delle sue campagne pubblicitarie per marchi come OMSA, Swatch e Ducati è intriso di eleganza e audacia. Le modelle sembrano sospese in un tempo senza tempo, gli oggetti diventano simboli, i dettagli emergono con forza.
Parallelamente, la sezione dedicata ai ritratti ci presenta un carosello di volti noti, da artisti come Pomodoro a personaggi dello spettacolo come una giovanissima Mina. Ogni ritratto racconta qualcosa di più della persona ritratta: un’emozione, un’epoca, un contesto.
Orsi è stato anche un grande viaggiatore. La sezione finale della mostra ci porta lontano da Milano, nei luoghi che ha esplorato con il suo obiettivo. Dai volti dei bambini in Tibet alle scene di vita quotidiana in Bangladesh, ogni immagine è un ponte verso un mondo diverso. Particolarmente toccante è il reportage sulla caduta del Muro di Berlino, accompagnato dall’esposizione di un frammento autentico della barriera.
Visitare questa mostra è come sfogliare un libro di storia ma attraverso lo sguardo di un custode di memorie.
Carlo Orsi – I Miracoli a Milano
A cura di Dilda Ramazan e Aida Sulova
30 ottobre 2024 – 2 febbraio 2025
Palazzo Morando, Milano
www.comune.milano.it/web/palazzo-morando
@palazzomorando
Immagine di copertina: Carlo Orsi, Milano, 1965. Metropolitana in bianco e nero © Archivio Carlo Orsi. Courtesy Archivio Carlo Orsi
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