Una grande mostra personale, curata da Fabio Migliorati e aperta al pubblico fino al 23 agosto 2024, negli spazi unici della Fortezza Medicea di Arezzo, indaga la produzione di Willow attraverso una galassia di opere che offrono una panoramica ampia e immersiva degli esiti di una ricerca che si muove ibrida dalle pareti pubbliche agli oggetti di uso quotidiano, fino alle tele più raffinate.
Nato nel 1978 a Milano con il nome di Filippo Bruno, Willow si diploma presso la cittadina Scuola del Fumetto e Illustrazione nel 2000 sviluppando, nel corso di una bruciante carriera, importanti collaborazioni con case editrici, agenzie pubblicitarie e aziende produttrici di gadgets e articoli da collezione e design.
Le sue opere invadono ogni superficie e Willow si muove con disinvoltura fra tele, grafiche e murales vicini al rinascente stile POP degli anni Duemila, collaborando con importanti marchi e gallerie d’arte in Italia e all’estero.
Al centro della coloratissima poetica di Willow è presente una moltitudine brulicante di piccoli omini, creature indefinite che fanno scoppiare le superfici che invadono, gridando o cantando brevi suoni incomprensibili, metafora della nostra società dell’iper-comunicazione così sovraccarica di stimoli da farsi primitiva e inintelligibile.
Di questo universo che surfa sulla superficie della comunicazione, come vaticinato all’inizio del nostro millennio da Alessandro Baricco con i suoi celebri Barbari, la mostra presso Fondazione Guido d’Arezzo racconta l’esito maturo.
Le opere, proposte per tematiche, pongo al loro centro un soggetto identificabile, sia esso un oggetto, un evento, un elemento naturale o uno strumento linguistico. Il mondo è così tradotto attraverso un linguaggio coloratissimo ma mai banale, aperto alla gioia della vita ma profondamente critico sui nostri modelli sociali e sulle finalistiche sovraeccitazioni che la contemporaneità mette continuamente in atto.
Quella che ricopre le tele di Willow è una galassia boschiana, una rilettura della Società della Tecnica brillantemente indagata e narrata da Emanuele Severino, un universo sordo a cui l’artista concede una nuova possibilità.
Come avvenuto negli anni in cui i primi tag apparivano sui muri e sui treni della nazione a stelle e strisce quali gesti di riappropriazione del territorio, delle periferie e poi di tutta la città grazie ai vagoni in movimento, anche con Willow ci troviamo di fronte a un ormai maturo gesto di narrazione e riapparizione del nostro quotidiano.
La mostra, promossa dalla Fondazione Guido d’Arezzo, proposta da ForKuns in occasione della rassegna “Estate in Fortezza 2024” e realizzata con il patrocinio del Comune di Arezzo e il sostegno di Cosmos servizi, si prefigge l’obiettivo di mostrare, in un luogo istituzionale, il grande romanzo di Willow collocandolo in una sede prestigiosa, aperta a un proficuo dialogo con l’arte contemporanea, mostrando un mondo ormai definito ma mai fermo, una modalità gioiosa di fare arte con l’obiettivo di invadere tutto ma non per mettere la nazione a ferro e fiamme ma per mostrare una direzione nuova, la possibilità di ritornare bambini e primitivi, di rifondare un linguaggio di suoni e colori per una vita libera e gioiosa.
Lasciando la sintesi del progetto espositivo alle “parole” di Willow, prendiamo in prestito il titolo di una delle più importanti tele dell’artista, realizzata nel 2024, per fotografare la duplicità di un linguaggio che attrae fortemente il pubblico perché ricco di contenuti e gioioso di espressioni, conscio di un presente difficoltoso sul piano internazionale, che nonostante tutto urla un fragoroso Non ce la faranno mai a toglierci la speranza e la gioia di vivere.
WILLOW – Perso nel giallo del vento
a cura di Fabio Migliorati
Arezzo, Fortezza Medicea
29 giugno 2024 – 23 agosto 2024 – opening: venerdì 28 giugno, ore 17.30
Mostra promossa dalla Fondazione Guido d’Arezzo, proposta da ForKunst
Con il Patrocinio di Comune di Arezzo, Fondazione Guido d’Arezzo, ForKunst e Cosmos servizi
www.fondazioneguidodarezzo.com
@fondazione_guido_d_arezzo
Immagine di copertina: Un cielo diverso dal solito, 2023 – Courtesy l’artista
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