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ArteiN TG WEB – Ventiquattresima edizione

Tobias Rehberger. Kotatsu (J. Stempel), 2001,GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, ph Studio fotografico Gonella
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La ventiquattresima edizione del nostro TG dell’arte parte da Villa Bardini a Firenze, alla scoperta di due giganti del Novecento: Roberto Longhi e Anna Banti; per passare poi nelle sale del Museo d’Arte Orientale di Torino alla scoperta della tradizione degli Haori. Il nostro viaggio nella cultura termina poi a Roma, all’insegna dell’amore “segreto” fra Nickolas Muray e Frida Kahlo

1.  Caravaggio e il Novecento: a Villa Bardini di Firenze

Anna Banti e Roberto Longhi alla villa Cancello Rosso negli anni sessanta, Firenze, Fondazione Roberto Longhi
Anna Banti e Roberto Longhi alla villa Cancello Rosso negli anni sessanta, Firenze, Fondazione Roberto Longhi

A Villa Bardini a Firenze, la mostra “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti” offre un affascinante viaggio alla riscoperta di una coppia – lui storico dell’arte, lei scrittrice e traduttrice – che ha rivoluzionato la storia dell’arte del Novecento italiano.

Curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, l’esposizione occupa tutti gli ambienti della Villa con materiali preziosi e inediti. Il percorso espositivo, che si snoda in 12 sale, riunisce 40 dipinti, disegni e acquarelli, insieme a nuclei rilevanti di fotografie originali e documenti d’archivio che testimoniano la frequentazione della coppia con intellettuali e artisti del calibro di Ungaretti, Bassani, Pasolini, Morandi e Guttuso.

La mostra celebra il ruolo centrale di Longhi e Banti nella cultura italiana e la loro capacità di rendere la storia dell’arte un racconto sociale accessibile a tutti. Entrambi erano impegnati nella ricerca quanto nella divulgazione, collaborando con settimanali popolari, televisione e radio. Grazie al loro lavoro è stato riscoperto il nostro Seicento, in particolare Caravaggio e Artemisia Gentileschi.


2.  Haori: gli abiti maschili del primo Novecento

Giacca sovrakimono informale maschile con nave in partenza da una banchina (dettaglio), Giappone, 1920-1940. Collezione privata, ph Alessandro Muner
Giacca sovrakimono informale maschile con nave in partenza da una banchina (dettaglio), Giappone, 1920-1940. Collezione privata, ph Alessandro Muneri

Il Museo d’Arte Orientale di Torino presenta una straordinaria mostra dedicata agli Haori, gli eleganti soprabiti maschili giapponesi del primo Novecento. L’esposizione offre uno sguardo privilegiato sulla cultura e la società nipponica attraverso questi preziosi capi d’abbigliamento.

Gli Haori, caratterizzati da decorazioni raffinate e simbolismi complessi, raccontano l’evoluzione del gusto e le trasformazioni sociali del Giappone nel periodo di transizione tra tradizione e modernità. Ogni indumento rappresenta un microcosmo di storie, tecniche artigianali e riferimenti culturali.

La mostra esplora le diverse tipologie di Haori, analizzando i materiali utilizzati, le tecniche di tintura e tessitura, i motivi decorativi e il loro significato simbolico. 

Un percorso che svela come I capi d’abbigliamento fossero veri e propri veicoli di comunicazione sociale 


3.   Nickolas Muray racconta Frida Kahlo

Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray  Museo Storico della Fanteria, Roma
Courtesy © Nickolas Muray Photo Archives
Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray Museo Storico della Fanteria, Roma Courtesy © Nickolas Muray Photo Archives

Uno sguardo intimo sulla vita di Frida Kahlo attraverso l’obiettivo del fotografo che fu suo amante.

La mostra curata da Vittoria Mainoldi per il Museo Storico della Fanteria di Roma, offre uno sguardo intimo e privato sull’artista messicana più amata e conosciuta al mondo, attraverso l’obiettivo fotografico del suo amico di lunga data e amante, Nickolas Muray.

Le fotografie che Muray realizzò nel corso della loro relazione, che coprono un periodo dal 1937 al 1946, ci offrono una prospettiva unica, quella dell’amico, dell’amante e del confidente. Queste immagini mostrano anche le qualità di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pionieristico in quegli anni, e mettono in luce il profondo interesse di Kahlo per la sua eredità messicana.

In mostra circa 60 fotografie in bianco e nero e a colori che ritraggono Frida da sola, con Diego Rivera, con gli amici e con lo stesso Nick in diversi luoghi. Ad arricchire l’esposizione, le lettere originali che i due si sono scambiati durante la loro relazione, una raccolta di rari video che li vedono insieme, otto abiti realizzati in Messico e una selezione di gioielli e accessori che danno un’idea dei gusti dell’artista.



Immagine di copertina: Tobias Rehberger. Kotatsu (J. Stempel), 2001, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino, ph Studio fotografico Gonella


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