In questa terza edizione del nostro TG dell’arte scopriremo una prospettiva inedita sulla collezioni del Museo d’Arte della Svizzera italiana, per poi immergerci nella più importante retrospettiva del fotografo americano Mitch Epstein dedicatagli dalle Gallerie d’Italia a Torino per poi spostarci a Napoli sulle orme di William Hamilton, diplomatico, antiquario e vulcanologo.
1. “Bianco o nero”: il MASI svela i tesori della sua collezione

Bianco o nero. Luce o buio. Yin e Yang. A Lugano un percorso in cinque sezioni che spazia dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’arte concettuale. La mostra “Bianco o nero” mette in dialogo opere realizzate dal 1935 al 2021, creando inaspettate connessioni visive.
Dalle voci più forti dell’arte italiana del secondo dopoguerra al ready made dell’arte concettuale, dalla pop art alla scultura iperrealista dell’inizio del nuovo millennio, questa ristretta, ma attenta selezione, riesce a toccare i diversi focus della Collezione del MASI. Dagli accostamenti tra i lavori – giocati sul filo della suggestione visiva e concettuale del bianco o nero – nascono inoltre molteplici e inaspettate possibilità di lettura.
Tra gli artisti in mostra: Roger Ackling, Monica Bonvicini, Fernando Bordoni, Gianfredo Camesi, Gianni Caravaggio, Gianni Colombo, Alberto Flammer, Lucio Fontana, Andrea Gabutti, Ingeborg Lüscher, e Robert Therrien.
2. La natura negli scatti di Mitch Epstein

La mostra Mitch Epstein. American Nature, alle Gallerie d’Italia di Torino, si compone di tre produzioni a firma di Mitch Epstein, uno dei massimi esponenti della fotografia americana: American Power, Property Rights e Old Growth. Tre grandi serie fotografiche che raccontano il rapporto conflittuale tra società e natura selvaggia negli Stati Uniti. Dal 2003 Epstein ha documentato l’impatto della produzione energetica sul paesaggio americano.
Le immagini di grande formato ci immergono in una natura primordiale, dalle antiche foreste agli spazi incontaminati. Un percorso arricchito da installazioni immersive, come “Forest Waves”, che trasporta i visitatori nelle foreste del Berkshire.
3. William Hamilton, l’ambasciatore che si innamorò del Vesuvio

Diplomatico, antiquario e vulcanologo: la mostra alle Gallerie d’Italia di Napoli svela le mille sfaccettature di un protagonista della Napoli illuminata del Settecento attraverso la vita di sir William Hamilton. Pochi sanno che sir Hamilton fu un estimatore e raccoglitore di oggetti antichi, specie di vasi greci che vendette e donò in gran parte al British Museum oltre che attento osservatore dei vulcani e dei fenomeni ad esso collegati.
Viene approfondito anche il ruolo ricoperto nella società e nella mondanità napoletana dell’epoca, amplificato dalla figura, a tratti leggendaria, di Lady Emma Hamilton. Un percorso che intreccia scienza, arte e mondanità attraverso anche opere di artisti come Angelica Kauffmann e Joseph Wright of Derby.
La figura di Hamilton si staglia così sullo sfondo di una città in fermento culturale, tra vulcanologia e collezionismo, pittura di paesaggio e musica. Un omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta profonda nella storia di Napoli.
Immagine di copertina: Sir William e Lady Hamilton, vista della mostra, 2025, Gallerie d’Italia, Napoli
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